Mostra fotografica "Il lavoro dell'uomo"
a cura del Circolo Fotografico Scledense
Nell'ambito degli eventi organizzati per la celebrazione del bicentenario dalla nascita di Alessandro Rossi, il Circolo Fotografico Scledense con la collaborazione del Comune di Schio presenta la mostra "Il lavoro dell'uomo" che sarà inaugurata il 26 ottobre alle 17.00 e resterà aperta fino al 17 novembre allo Spazio SHED. Gli autori sono Sandra Zagolin e Giulio Montini, che sarà presente subito dopo l'inaugurazione alle ore 18.00 per un incontro con il pubblico.
Il Circolo Fotografico Scledense ha già affrontato il tema dell'archeologia industriale. Già a metà degli anni '90 del secolo scorso, in collaborazione con il Comune di Schio e il C.I.D.I. Alto Vicentino aveva compiuto una capillare indagine fotografica su oltre un centinaio di siti riguardanti lanifici, fabbriche varie, mulini, segherie, quartieri operai, giardini storici, monumenti, centrali idroelettriche, la roggia maestra ed altro ancora. Territori di intervento erano stati i comuni di Schio, Santorso, Piovene Rocchette, Valli del Pasubio, Malo e Marano Vicentino. Allora,in certi casi si poteva parlare di ''Archeologia viva'', nel senso che alcuni dei principali siti erano ancora pienamente funzionanti e fonte di lavorocome il Lanificio Conte, il Lanificio Cazzola, la Segheria Cavedon.
Dopo 25 anni, purtroppo, la situazione è drasticamente cambiata: nessun sito inventariato è ancora produttivo ; o è andato distrutto, o è in progressiva rovina, o ha cambiato modalità d'uso. I vecchi sheds del vecchio lanificio, al tempo pieni di operai, ora ospitano questa esposizione. In funzione di questa mostra, sono stati rivisitati alcuni di quei luoghi, e precisamente la Fabbrica Alta, il Giardino Jacquard, il Lanificio Conte, il Lanificio Cazzola, la Segheria Cavedon e la Segheria Dalla Vecchia, per verificare cosa fosse cambiato, e possibilmente realizzare, a distanza di 25 anni, quando possibile, le stesse inquadrature di allora.
Per una precisa scelta espressiva, i fotografi hanno deciso di proporre in originale le stampe di un tempo, e di elaborare in post-produzione quelle di adesso, per rendere ancor maggiore il senso di progressivo disfacimento che parte degli ambienti ora presentano.
Risulta evidente che alcuni edifici si sono salvati, altri no. In quasi tutti i casi si può parlare di ''lavoro perduto''.
Orari di apertura: sabato, domenica e 1 novembre 10-12.30 e 16-19.30
www.circolofotografico.it
Data ultimo aggiornamento: 17/11/2019