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Comune di Santorso

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Sala musicale insonorizzata

Dal giugno 2011 è attiva a Santorso una sala musicale insonorizzata.

E' stato un processo lungo, quello della realizzazione della sala prove musicale insonorizzata, che ha trovato ostacoli imprevisti nelle acque inquiete della finanziaria nazionale e dei vincoli posti ai bilanci delle autonomie locali. Ma, alla fine, grazie al lavoro dell'Ufficio Tecnico del Comune e all'importante contributo dei ragazzi dell'associazione Soundoors, lo spazio dedicato alla musica è diventato una realtà.
Il box è stato sistemato al piano terra dell'ex scuola elementare Zanella: struttura realizzata da Marwin acustica, azienda dell'altovicentino specializzata nell'insonorizzazione di ambienti e con importanti commesse anche nel mondo aeronautico, e tinte dei muri a cura dei ragazzi che hanno proposto e collaborato alla realizzazione di questo spazio e che, nell'ultimo mese, hanno passato più di quache serata con rullo e pennello in mano.
Da ricordare l'intervento della Regione Veneto che, nell'ambito della L.R. 8/2009, ha contribuito con un importo di circa 9 mila euro alla spesa complessiva di 25 mila euro sostenuta dall'amministrazione comunale per la realizzazione di questo nuovo spazio aggregativo e culturale. 

La sala musicale insonorizzata è attualmente gestita dall'associazione giovanile Soundoors.

Per approfondimenti e prenotazioni visita il blog della sala musicale.


DOV'E'

La sala musicale insonorizzata si trova all'interno dell'ex scuola Zanella e vi si accede da via S. Maria.


Visualizza Sala musicale insonorizzata in una mappa di dimensioni maggiori

 

CONTATTI

Associazione Soundoors: è possibile trovare i referenti dell'associazione il primo ed il terzo venerdì del mese, dalle 20.30 alle 22.00 presso la sala musicale.

mail soundoors1@gmail.com

Visita la pagina Facebook

 

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IL PROGETTO

SANTORSO, I GIOVANI, LA MUSICA
L’Amministrazione comunale di Santorso si è impegnata nella progettazione di una sala musicale insonorizzata e attrezzata in seguito alla richiesta avanzata da una pluralità di giovani, di età e residenza diversa, che si sperimentano nella musica con band giovanili o singolarmente.

Nel territorio comunale, su poco meno di 6 mila abitanti 1.013 hanno un’età compresa tra i 14 e i 30 anni. Ciò significa che un sesto della popolazione residente si colloca in una fascia d’età particolarmente legata ai linguaggi musicali: è nel passaggio tra adolescenza ed età adulta infatti, che nascono molte esperienze di gruppi musicali, mentre altri giovani si mettono in gioco nell’organizzazione di concerti e festival.
Più in generale, è nota l’importanza che riveste la musica nella quotidianità dei giovani, come linguaggio, forma d’espressione, occasione di socialità: “la musica giovanile, intesa come bisogno espressivo e desiderio di comunicare e condividere, è parte rilevante dell’universo dei bisogni e desideri dei giovani e rappresenta un elemento fondamentale di costruzione e di espressione dell’identità giovanile, singola e collettiva”.

La richiesta di attrezzare una sala musicale è stata sottoposta all’Amministrazione da alcuni ragazzi residenti nel territorio comunale che attualmente suonano all’interno di abitazioni private. Questo comporta da una parte delle difficoltà oggettive legate alla presenza e alla disposizione della strumentazione necessaria e alla funzionalità degli spazi utilizzati, dall’altra dei limiti legati ai rapporti di vicinato e determinate dal disturbo acustico che, in particolare in alcuni orari, è provocato dall’attività musicale.
I ragazzi hanno coinvolto, in seguito, altri coetanei residenti nei comuni limitrofi, chiedendo che fosse attrezzato uno spazio adatto per suonare singolarmente ed in gruppo.

L’Amministrazione Comunale ritiene importante dar seguito a questa richiesta sia per dare risposta all’istanza formulata da un gruppo di giovani, sia perché una sala musicale attrezzata può rappresentare per tutta la comunità giovanile un luogo di ritrovo e socialità. Essa può essere non soltanto lo spazio fisico nel quale i giovani possono imparare a suonare uno strumento, sperimentare nuovi linguaggi e aggregarsi in band, ma anche un luogo di incontro e socializzazione dove coltivare nuove idee e costruire nuove esperienze.

LA MUSICA COME ESPERIENZA SOCIALE
Che l’esperienza musicale sia uno dei fattori centrali della vita quotidiana giovanile lo rivela anche un’indagine condotta nelle città di Bologna e Messina che ha coinvolto 1200 ragazzi della prima e della quarta classe delle scuole superiori, esplorando gusti, generi, modalità d’ascolto e conoscenze di base. Gli adolescenti italiani, infatti, collocano l’esperienza musicale al terzo posto in classifica d’importanza, dietro solo a famiglia e amicizia. Dai dati riassunti nello studio di Giancarlo Gasperoni, Marco Santoro (docenti del Dipartimento di Comunicazione dell’Università di Bologna) e Luca Marconi (Presidente della sezione italiana di IASPM – International Association for the Study of Popular Music) emergono “quattro principali linee di tendenza: oltre alla già citata centralità della musica nella vita quotidiana, la voglia di suonare in prima persona, la scarsa frequentazione di corsi di formazione e la massificazione dei gusti”. Tendenze che mettono in luce da una parte il bisogno di musica che emerge dal mondo giovanile, dall’altra le difficoltà di accedere a forme attive di partecipazione e coinvolgimento, cosicché le ragazze e i ragazzi si limitano, il più delle volte, a essere consumatori di musica e non protagonisti attivi dell’esperienza musicale.

Nel parlare delle giovani generazioni, alcuni si affrettano a definirle come conformiste, pigre, quasi invisibili nel loro essere apparentemente assenti dallo spazio pubblico; in realtà molte esperienze ci insegnano che i giovani sono portatori di una pluralità di idee e proposte che spesso, però, non trovano un luogo di socializzazione, uno spazio di crescita che, anche attraverso il confronto e la cooperazione con altre e altri, può farle maturare e concretizzare. La stessa Regione Veneto, descrivendo le finalità della legge di promozione della musica giovanile, riconosce nella musica un “mezzo di espressione artistica e di promozione culturale, di insostituibile valore sociale e formativo della persona” e per questo “promuove e sostiene la musica giovanile come forma di comunicazione, aggregazione e condivisione e quale opportunità per lo sviluppo di nuove professionalità e attività lavorative”.

Altre esperienze, realizzate anche nel territorio veneto, evidenziano il ruolo positivo di spazi dedicati alla musica, intesa non solo come musicalità individuale – ovvero come potenziale espressivo di cui ogni individuo è portatore – ma soprattutto come “evento sociale e culturale in grado di contribuire alla costruzione di identità collettive e come espressione di tali identità. Questa esperienza della musica come fenomeno umano sociale sviluppa la relazione persona-musica all’interno del più ampio rapporto musica-comunità”. In particolare, le sale prove realizzate nei comuni di Montebelluna, Cornuda e Pederobba hanno evidenziato il ruolo di questi spazi come palestre di democrazia partecipativa, dove “l’aspetto musicale vuole essere un tramite per sostenere la crescita dei singoli ragazzi e dei vari gruppi, con particolare attenzione alla relazione educativa, al lavoro di gruppo e allo sviluppo di processi che favoriscano la relazione tra giovani, istituzioni e comunità”.

LA SALA PROVE COME SPAZIO COMUNE
Da una parte, un progetto di questo genere deve nascere a partire dall’esigenza espressa dalla comunità giovanile o da una parte di essa; dall’altra, l’impegno – anche economico e tecnico, oltre che politico e sociale – di un’istituzione comunale in questo campo può favorire lo svilupparsi di processi di cittadinanza tra i giovani, portandoli, grazie alle relazioni che si innescano e alla costruzione quotidiana di un luogo concreto e delle sue attività, a sentirsi ed essere parte attiva della comunità locale.
A tal proposito è interessante, per esempio, l’esperienza di Cornuda, dove la sala prove e la coabitazione con gli adulti hanno rappresentato per le ragazze e i ragazzi il terreno fertile per “la crescita di consapevolezza rispetto al proprio ruolo di giovani musicisti all’interno delle propria comunità locale […] e hanno incentivato i gruppi giovanili a cercare di esprimersi pubblicamente attraverso i concerti […] e all’interno di manifestazioni della comunità (come a esempio il carnevale locale) comunicando alla cittadinanza, attraverso materiale informativo, il percorso fatto all’interno della Sala Prove Comunale”.
La musica, dunque, è in grado di aprire nuove dinamiche relazionali, di sollecitare potenziali di espressione, comunicazione e relazione, nonché di stimolare nuovi criteri di appartenenza alla comunità. La relazione giovani-musica va infatti contestualizzata nel più ampio rapporto musica-comunità, mentre uno spazio comunale dedicato a essa va definito a partire da tutti i soggetti che lo gestiranno e lo utilizzeranno; in tal senso, il termine “comunale”, più che come “pubblico” (ovvero di proprietà dell’amministrazione pubblica) va declinato come “comune”, ovvero come bene che non è di qualcuno (degli utilizzatori piuttosto che dell’ente), bensì di tutti i soggetti che intendono viverlo attivamente: gli operatori comunali, le band giovanili e i singoli musicisti, i cittadini e i gruppi che intendono avvicinarsi e usufruire della musica. In questa definizione, infatti, sta la capacità di costruire azione collettiva e di stimolare processi partecipativi che, a partire dalla musica, possano far sentire i giovani integrati alla comunità e necessari a essa.

IL RUOLO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
L’Amministrazione vuol provare a immaginare uno spazio non solo funzionale all’obiettivo originario – consentire ai giovani di suonare – ma anche capace, per il fatto di esserci e di rappresentare un luogo d’incontro, di ospitare un confronto tra ragazze e ragazzi di età diverse e di essere potenzialmente strumentale alla crescita del protagonismo giovanile. Per questo è importante non soltanto la fruibilità dello spazio, ma anche il coinvolgimento attivo nella sua gestione di tutti coloro che ne usufruiranno o che sono o saranno interessati a realizzare attività a partire dagli strumenti disponibili. Se la musica rappresenta per i giovani il linguaggio “più comunicativo, coinvolgente e liberatorio, capace di offrire espressività altrimenti impossibili [attraverso cui i giovani] costruiscono il loro mondo, lo abitano e cambiano il mondo degli adulti”, realizzare uno spazio a essa dedicato significa anche dotare le nuove generazioni di strumenti per mettere in cantiere il domani.

Questo nella consapevolezza che tale protagonismo può maturare soltanto a partire dalla voglia e dall’entusiasmo dei giovani stessi e non può essere certo “imposto” dall’Amministrazione Comunale attraverso la costruzione di iniziative predefinite all’interno delle quali i giovani sono soltanto utenti o consumatori. Ma, proprio perché il protagonismo e la partecipazione attiva non possono che essere conseguenza dell’impegno diretto dei giovani, delle loro proposte e delle loro azioni, l’Amministrazione intende realizzare, pur nei limiti imposti dal bilancio comunale, quegli strumenti e quegli spazi che possono favorire queste pratiche, proponendo dunque la stessa istituzione municipale anche come strumento, e non solo come soggetto di politiche giovanili.
La realizzazione di una sala prove, dunque, rappresenta per l’Amministrazione Comunale un importante investimento, non solo perché doterà il territorio di uno spazio dedicato alla musica e attrezzato per ospitarla, ma soprattutto perché produrrà un nuovo nodo di socialità dove le giovani generazioni potranno confrontarsi, sperimentarsi, rafforzare le proprie reti sociali, rapportarsi con l’istituzione municipale e, di conseguenza, rinvigorire la trama comunitaria.

LA RETE PER LE POLITICHE GIOVANILI
Infine, va sottolineato il policentrismo del territorio altovicentino, che porta i giovani a muoversi in diversi comuni a seconda delle proposte, degli spazi e degli eventi realizzati; in quest’ottica, l’Amministrazione Comunale intende creare uno spazio che sia a disposizione non solo dei residenti, ma anche dei giovani dei comuni limitrofi e in particolare di quelli che partecipano alla Rete per le Politiche Giovanili, di cui Santorso è anche il Comune capofila. La Rete per le Politiche Giovanili dell’Alto Vicentino, riunitasi il 9 novembre 2009, sostiene il progetto, ritenendolo d’interesse per tutti i comuni che ne fanno parte: la sala musicale infatti, sarà prioritariamente a disposizione delle ragazze e dei ragazzi residenti nel territorio degli otto comuni.
In un certo senso la nostra comunità potrebbe candidarsi a diventare, nel tempo, uno dei nodi di una rete di iniziative musicali promosse dai diversi comuni, affiancando alla sala musicale altri strumenti – per esempio dedicando una sezione della nuova biblioteca che sarà ospitata nei locali dell’attuale scuola primaria “G. Zanella” alla storiografia musicale, alle bibliografie, agli spartiti e realizzandovi un piccolo laboratorio multimediale – e cercando di stimolare i giovani a realizzare eventi in grado di valorizzare la loro espressività e creatività. In questo senso, la realizzazione di uno spazio attrezzato per suonare rappresenta un primo passo di un percorso che, a partire dagli stimoli delle nuove generazioni, può fare della musica un importante strumento di socializzazione, di integrazione, di espressione e di emancipazione delle nuove generazioni.

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